giovedì 18 dicembre 2014

Pizza & birra a me mi piaci!


Se pensate a una cena informale tra amici che piatto vi viene in mente? Giusto! Una bella pizza. E per un italiano su tre la bevanda perfetta da abbinare alla pizza è la birra.
Gli italiani hanno una vera e propria passione per l'abbinamento pizza&birra, ce lo conferma anche una ricerca Doxa commissionata da AssoBirra che mette anche in evidenza come siano proprio le donne ad amare questo abbinamento, ben il 35% della popolazione femminile infatti lo sceglie regolarmente.
La pizza più amata è la margherita, scelta dal 45% degli italiani, un grande classico che rappresenta il nostro Paese in tutto il mondo e che è spesso abbinato a una birra media chiara.


Se fino a qualche anno fa la pizzeria era il maggior luogo di consumo, oggi, la crisi prima e una riscoperta dei sapori semplici e naturali poi, hanno portato a gustare la pizza direttamente a casa. Sempre di più single, coppie e famiglie la ordinano in pizzeria ma la mangiano a casa, in un ambiente più intimo e familiare. Stesso percorso è seguito dalla birra, che spesso è acquistata nella grande distribuzione e consumata a casa. Ma c'è anche chi, da pizzaiolo provetto, si cimenta nella produzione homemade della pizza, non accontentandosi della classica bionda, ma abbinandoci la giusta qualità di birra. 

Tanto è diffusa l'accoppiata pizza e birra, tanto sono le credenze ad esse abbinate. Si pensa infatti che  facciano gonfiare (38%), che facciano ingrassare  (32%) e oppure che siano poco digeribili (26%).
Si tratta di pregiudizi e false credenze che Assobirra sta contribuendo a sfatare grazie alle sue ricerche, facendo luce su quelle che sono le vere cause che portano a non gustare al meglio pizza e birra.
Lo sapevate, ad esempio, che la birra contiene le stesse calorie di un succo di carota? Eh si, cari miei! 100 gr di birra contengono mediamente 34 calorie, la stessa identica quantità contenuta nel succo d'arancia. Siete stupiti? Si parla spesso di pancia da birra, ma questa bevanda in realtà è più dietetica di un succo di frutta. Un bicchiere di birra chiara da 200 ml non supera le 68 calorie.

E non è corretto neanche dire che la birra gonfi. Marco Bolasco, esperto di birre, ci spiega come se versata correttamente, cioè con almeno due dita di schiuma ben compatta, la birra è più buona e non gonfia poichè c'è una minore quantità di anidride carbonica. La schiuma funziona un po' come uno schermo, un filtro naturale, che esalta il gusto amaro della bevanda e protegge dall'ossidazione mantenendo inalterata la fragranza.

Ho parlato delle caratteristiche della birra, ma anche le pizze non sono tutte uguali. Ci sono alcuni accorgimenti che rendono la pizza molto più digeribile.
Pino Arletto, maestro pizzaiolo, ci svela cinque regole fondamentali per riconoscere una pizza digeribile:
1. La lievitazione deve essere lunga, almeno 24 ore.
2. L'impasto deve essere elastico, caratteristica che si ottiene grazie all'uso di farina ad alto contenuto proteico.
3. Non eccedere con i condimenti e utilizzare poi ingredienti non troppo umidi.
4. Il segreto per ottenere la croccantezza? Una spianatura dolce e in punta di dita: attenzione alla lavorazione quindi!
5. Ultimo ma non meno importante è stare attenti alla cottura che deve durare fino all'imbrunimento. Se la si fa cuocere poco rimane umida, se si cuoce troppo si brucia e diventa secca. 


E io? Io rientro nella sfera di italiani che spesso e volentieri ordina la pizza a casa e se la gusta, accompagnandola con una bella birra fredda. Ma rientro anche nella fascia di persone che si cimenta nella produzione della pizza fatta in casa. Solo da poco però sto "imparando" a riconoscere le varie tipologie di birra e i giusti abbinamenti. Proprio per questo ho deciso di partecipare all'iniziativa di Asso Birra "Pizza&birra a me mi piaci".
Spesso però a casa nostra con l'appellativo "pizza" si indica anche la focaccia pugliese, confort-food che almeno una volta a settimana esce dal nostro forno. Ed è proprio questa la ricetta che voglio lasciarvi oggi, in versione vegetariana, con patate e zucchine.
E come birra? Con la margherita abbiniamo spesso una pils, perfetta per bilanciare mozzarella e pomodoro. Questa volta invece l'abbinamento che sembrava più azzeccato era quella di una birra luppolata, con quell'amaro che accompagna perfettamente anche gli elementi vegetali.

FOCACCIA CON PATATE E ZUCCHINE


Ingredienti:
300 g di farina (150 gr di semola e 150 di farina 0)
acqua tiepida
lievito
zucchero
sale
olio evo
1 patata grande
1 zucchina grande

Procedimento:
Su una spianatoia mischiare le farine e il sale. Sciogliere il lievito nell'acqua calda e aggiungere lo zucchero. Unire il liquido alla farina e aggiungere pian piano olio e acqua fino a raggiungere un impasto compatto. 

Mettere l'impasto a lievitare in una ciotola molto capiente. Coprirla e metterla in un posto caldo, io nel forno con la luce accesa oppure avvolta in una coperta di lana. Deve lievitare per almeno due ore. 

Con le mani unte di olio reimpastarla e stendere l'impasto direttamente in una teglia con dell'olio. 
Tagliare zucchine e patate e posizionarle in forma circolare sulla pizza.
Rimettere nel forno con la luce accesa e far lievitare nuovamente per un paio di ore. 

Cuocere nel forno statico a 200°. Cinque minuti prima che la focaccia sia pronta cospargere di parmigiano grattugiato e far dorare. Togliete dal forno e... divorate accompagnandola con una bella birra fredda. 


Se volete approfondire e avere più informazioni sull'accoppiata, sugli abbinamenti, sulla storia della birra e della ricerca in generale vi consiglio di visitare il sito www.birragustonaturale.it

lunedì 8 dicembre 2014

Pettole

Le pettole sono delle palline di pasta lievitata tipiche della tradizione natalizia pugliese. Ogni provincia le prepara in maniera diversa e in un giorno diverso. A Taranto, la mia città di origine, le pettole si cucinano rigorosamente il 22 novembre, giorno di Santa Cecilia, che coincide anche con l'inizio dei preparativi del Natale.
Io però le pettole le ho mangiate quasi sempre l'8 dicembre. La famiglia di mia madre era di origine barese e su questa tradizione era rigidissima. Le pettole si fanno l'8 dicembre, punto.
Dall'università, questa piccola tradizione pugliese ci ha seguito anche dall'altra parte dell'Italia, sia il 22 novembre che l'8. Mica si possono abbandonare così certe tradizioni, vero?
La versione che non manca mai, e che ho sempre mangiato, è quella inzuppata direttamente nello zucchero. (Ci sono mie amiche che però sostituiscono con la nutella.... de gustibus).
Altra versione è quella cosparsa di miele.
Poi ci sono le pettole con dentro l'uvetta, con le acciughe, con i cavolfiori... provincia che vai, pettola che trovi!
Vanno mangiate caldissime, appena scolate, e si possono preparare in tutto il periodo natalizio, anche come sfizioso antipasto natalizio. 

PETTOLE PUGLIESI


Ingredienti
(x 4 persone)

250 g di farina
mezzo panetto di lievito di birra
150 ml acqua tiepida
1 pizzico di sale
2 cucchiaini di zucchero per il lievito
olio per friggere

zucchero semolato bianco
uvetta a piacere
cavolfiori lessi

Procedimento:

In una ciotola porre la farina a fontana (setacciatela prima). Sciogliete il lievito di birra con poca acqua tiepida e mischiarlo alla farina. Aggiungete anche lo zucchero e cominciate a impastare.
Versate il sale nell'acqua rimanente e aggiungetela pian piano alla farina, fin quando l'impasto non sarà ben lavorabile. Se necessario aggiungere più acqua.
Ora, se volete mangiarle semplici lasciate lievitare, altrimenti aggiungete altri ingredienti (uvetta, cavolfiori, acciughe, ecc...).
Mettete l'impasto in una ciotola ampia. Lasciate lievitare l'impasto in un posto caldo (io nel forno o nella ciotola avvolta in una coperta di lana) per circa un'ora e mezza/due.
Quando l'impasto sarà raddoppiato mettete sul fuoco una pentola con dell'olio per friggere.
Prelevate con due cucchiai delle piccole palline di impasto e tuffatele nell'olio per pochissimi minuti.
Asciugate l'olio in eccesso con della carta cucina e mangiate subito!


lunedì 1 dicembre 2014

Ciambella olio di oliva e cioccolato

Un dolcino al volo, per finire in bellezza questa giornata che mi ha regalato belle emozioni, un pomeriggio di calma e pace come non succedeva da tempo, nonostante i molti impegni tralasciati. E vabbè, continueranno ad aspettare, oggi era importante dedicare un po' di spazio ad altro, a lasciare da parte stress e preoccupazioni almeno per un po'.
Ricetta semplicissima ma davvero buona, un dolce leggero senza burro e con latte di soia. La versione originale la trovate nel blog di Erika, la tana del coniglio. Io ho apportato solo qualche piccolissima modifica e tante stelline colorate.

CIAMBELLA OLIO E CIOCCOLATO 

cake with oil and chocolate

Ingredienti: 
130 gr di olio extravergine di oliva
4 uova
200 gr di zucchero a velo
140 gr di farina
40 g di cacao amaro
20 gr di latte di soia (o normale)
1 bustina di lievito per dolci
100 gr di cioccolato bianco
stelline di zucchero (o altre decorazioni)
 
Procedimento: 

Nella planetaria montate le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto liscio e di volume raddoppiato. Unite poco alla volta la farina mescolata col cacao amaro e il lievito, il latte e l'olio, mescolando delicatamente per non smontare il composto.
Spennellate di olio lo stampo e infornate aforno già caldo 180° per 40 minuti.
Lasciatela raffreddare e toglietela dallo stampo. 
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato bianco, versatelo sulla ciambella e sunito dopo versate una pioggia di stelline colorate.

cake with oil and chocolate

cake with oil and chocolate



Con questa ricetta partecipo al contest "sfumature di gusto" di Cinzia e Fausta